Talvolta nel nostro paese le inchieste giornalistiche prendono la forma di trasmissioni televisive. Tali “approfondimenti” mirano allo stomaco e a quei sentimenti nazional popolari che fanno commuovere lo spettatore. Anche quando si tratta di contenuti importanti, complessi e delicati. Ultimamente poi vediamo come il pregiudizio trova sempre quello che cerca, con sguardo ottuso e giudicante.
Ma poi fai un passo oltralpe e la cultura cambia. La serietà della ricerca su temi delicati presuppone anni di osservazioni.
Guardate la stessa cosa da due punti di vista. Quello dei nostri TG. E un film in concorso niente meno che a Cannes (scelta sensata vista la ricchezza e l’umanità del mondo dell’aiuto) che sceglie di approfondire lo stesso tema trattato da Sky. Trova le differenze.
Chissà i giudici, gli operatori, educatori e psicologi, gli assistenti sociali e gli stessi ragazzi in quale rappresentazione si ritroveranno. Tuttosommato ci sembra che le tante trasmissioni giornalisticamente sbrigative, dalla lacrima facile e dal giudizio bigotto abbiano di buono la necessità di approfondire ciò che loro trattano sbrigativamente. Per il resto cari giornalisti, per favore, fate inchieste fatte bene. In ultima analisi avete avuto bravi maestri nel nostro paese.