Questa mattina, precisamente all’ora di pranzo, Il Funambolo è intervenuto alla commissione bicamerale infanzia e adolescenza, presieduta dalla Presidente onorevole Brambilla.
Siamo stati invitati dal Dr. Daniele Biondo del centro Alfredo Rampi. Il tema discusso è stato “minori fuori dalla famiglia”. Noi, insieme alla Federazione delle comunità ad orientamento psicoanalitico, di cui siamo tra i fondatori, abbiamo presentato un rapporto sullo stato attuale dei lavori nelle comunità.
Per dare voce ai ragazzi, agli operatori e combattere una generalizzazione diffusa che vede in dispositivi di aiuto del terzo settore un inutile spreco di denaro pubblico.
Quello che abbiamo imparato è che c’è ancora tanta strada da fare, tanto lavoro. Poco si conosce la differenza tra casa famiglia, adozione e affido. Si mette insieme il lavoro di comunità ad interventi come l’affido famigliare, molto diversi tra loro e si fa il gioco di chi costa di meno. Male si conosce anche la sofferenza dei ragazzi e la condizione di costante precarietà del mondo delle case famiglia. Si continua a pensare che la famiglia è la principale agenzia di cura e si finisce ad interpretare il collocamento in comunità solo come allontanamento “ingiusto”. Ciò è facile… mentre arduo è considerare che la famiglia spesso e volentieri è la causa della sofferenza di tante ragazze e ragazzi. Ma questo non lo si può dire perché “la famiglia” è sacra. Sebbene sia un’evidenza per i tecnici, è molto facile scivolare su questioni ideologiche.
Noi abbiamo dato il nostro contributo e continueremo così. In ballo c’è il diritto alla cura e al sostegno di bambini e adolescenti in difficoltà.
Se hai tempo e modo dai un’occhiata a quanto segue.