Continuiamo a raccontarti qualcosa del nostro lavoro. Oggi è una giornata piuttosto piena di impegni. Francesca con Valeria, Caterina e Daniele sono in casa famiglia. Il martedì è giorno di riunione in comunità. Stefano è in giro per municipi a protocollare le fatture (quando arriveranno è uno dei misteri più grandi dell’umanità). Io sono al consultorio di Pietralata. Avrei voluto incontrare Pasolini, magari per un caffè. Ma ho un semplice incontro con il sevizio sociale per il progetto di compagno adulto. Queste righe sono appunto scritte nella saletta di attesa. Che non si dica poi che le assistenti sociali non lavorano…
Nel pomeriggio incontriamo ad Oriolo il commercialista. Il caro Stefano Pigna. Si ragiona insieme su come affrontare economicamente il prossimo anno. Ma su questo poi vorrei scrivere qualcosa di più specifico e lo farò prossimamente. Il nuovo bolle in pentola.
Piuttosto volevo richiamare la tua attenzione su una delle nostre attività parallele, di formazione e di impegno nella scienza. Sembra superfluo, un dettaglio nel nostro lavoro, ma è centrale e molto sentito nel nostro gruppo.
La Società Psicoanalitica Italina (SPI) organizza da qualche anno un evento molto interessante. Il Freud’s bar.
Nella libreria assaggi di San Lorenzo a Roma, psicoanalisti della SPI introducono il grande pubblico alla loro disciplina, trattando temi spesso centrali per il nostro lavoro. Temi di interesse sociale, ma attraverso concetti base della psicoanalisi. Direi che è un buon modo di avvicinare la gente a questa disciplina che sembra a volte così inaccessibile.
Non lo è affatto e il contesto della libreria, la possibilità di discutere a bassa soglia, con un bicchiere di birra in mano, tra studenti, genitori, servizi sociali, psicoterapeuti e gente di tutti i tipi e colori, sta proprio a testimoniare questa apertura.
Ti chiederai cosa c’entra il Funambolo e il lavoro in casa famiglia?
Alcuni di noi fanno parte del gruppo che organizza l’evento, lavorando nella segreteria organizzativa. Quest’anno poi Francesca e Tommaso si occuperanno in una serata specifica di parlare proprio del lavoro in comunità con adolescenti in difficoltà.
Ma c’è molto di più.
La psicoanalisi per il nostro gruppo è di fondamentale interesse. È quel paio di occhiali che indossiamo per capire gli eventi, per comprendere come funziona la sofferenza e per aiutare i ragazzi di cui ci occupiamo. Il tempo dell’amore non passa mai, per carità. Ma nell’aiuto non sei nessuno se non sei un professionista. Con buona pace degli amici preti e suore che occupano ancora una buon fetta del sociale, soprattutto romano… bisogna avere metodo e studiare, perché è un dovere specifico nel mestiere dell’aiuto.
Non andresti mai a farti curare un dente da un uomo che ti promette un grande affetto e ti vorrà un gran bene. Vai dal dentista spero. Non ti faresti arredare casa da qualcuno che si presenta come molto compassionevole e carico di carità. Sono valori aggiunti che male non fanno. Ma chiami l’architetto.
Così come se hai un trauma o un dolore dentro, se sei un ragazzo e hai una sofferenza dell’anima (e il termine lo voglio usare perché qui ci sta proprio bene) vai a farti aiutare da persone che conoscono il mestiere. Per noi la psicoanalisi è questa conoscenza.
Gli amici preti e le amiche suore sono ben accette, come chiunque si occupi di ragazzi e ragazze difficili. Purché studino e magari vengano a sentire il Freud’s bar. E non si facciano prendere dal sistema “comune di Roma” che continua a preferire chi costa poco…. (Questa era cattiva, lo so.)
Quindi se vuoi iniziare a occuparti di adolescenza difficile magari questi incontri fanno per te. A noi ci trovi lì. A partire dal 26 settembre.