(La Tempesta – Giorgione)
Il concetto fondamentale da applicare all’adolescenza è quello di differenziazione. Lo ritroviamo anche in quello più generico di soggettualizzazione. R. Chan quando usa questo secondo termine ha in mente la nascita del soggetto. C’è un narcisismo che nasce… che nasce da due narcisismi, quello della mamma e quello del bambino.
Quello della soggettualizzazione è uno spazio intermedio, nel quale nasce l’illusione (area dell’illusione). Ancora in questo tempo dell’illusione è facile cambiare.
La soggettivazione dura tutta la vita. E’ la presa in carico psichica del rapporto fra sé e l’altro.
La differenziazione è un concetto più utile. L’adolescente infatti realizza la seconda fase della sessualizzazione dell’essere umano. (La prima fase chiaramente è quella infantile dell’Edipo.)
La sessualità raggiunge la sua meta in adolescenza. La differenziazione è innanzitutto sessuale, quella tra maschi e femmine.
Comporta un lutto, un distacco dagli oggetti dell’infanzia.
Noi dobbiamo differenziare il campo dell’adolescenza, nel quale la differenziazione è l’esperienza fondamentale.
Tutti gli individui tendono a fissare un oggetto sessuale. Questo è importante perché fino ad allora l’adolescenza continua ad essere un lavoro psichico.
E fino a qui si può fare molto. La fissazione di questo oggetto comporta l’assimilazione di tutto ciò che c’è stato prima.
Prima di questo passaggio la psicopatologia non è consolidata.
Preconscio.
Nell’adolescenza il preconscio viene messo molto in sofferenza. Il preconscio è quella parte dell’io che confina con l’inconscio. Viene costruita nel rapporto mamma/bambino. E’ una sorta di filtro antistimolo… e se debole come filtro viene invaso l’io dalla follia dell’inconscio e delle sue pulsioni.
(da una lezione….)