SEX

Come più volte abbiamo scritto, uno degli sviluppi più interessanti dell’ultimo periodo è l’avvicinamento degli ambienti psicoanalitici e scientifici, più in generale, con il mondo del sociale. È una convergenza questa ricca di sviluppi per entrambi i mondi. Il primo ne beneficia perché nella scienza c’è da sempre un’impronta sociale e il recupero di un ruolo importante, soprattutto in questi tempi di egocentrismo per cui si vive l’illusione che tutti possiamo tutto, ci sembra di particolare importanza. Il mondo del sociale,dal canto suo,ne trae il vantaggio di un fondamento solido nei propri progetti, superando spesso quella vocazione al volontariato tanto importante nell’economia delle passioni, ma dannosa per gli assistiti che hanno diritto ad una presa in carico seria e professionale. In questa cornice abbiamo già prodotto dei lavori come gruppo di Rosa Luxemburg. 

Nell’ultimo periodo sta accarezzando la nostra curiosità l’idea di accendere una luce su un tema profondo ma poco dibattuto, centrale in adolescenza e in comunità ma spesso taciuto. 

La sessualità. 

L’arpad, associazione romana per la psicoterapia dell’adolescente e del giovane adulto, ci ha chiesto, tramite il dr.Baldini, di presentare un lavoro proprio su questo argomento. Ci siamo chiaramente fomentati. 

La sessualità in adolescenza “non ha bisogno di presentazioni”… tutti lo sanno, ad essa si ispirano serie televisive, ci vanno a nozze le cronache nel considerare i giovani sempre più promiscui e precoci. 

Chi si occupa di adolescenza è in contatto con tutto ciò. Con una sessualità che irrompe sulla scena e con una società ad un tempo sempre più moralista nei pulpiti e illiberale nei fatti. Sebbene l’estetica mediatica spinga sempre più sulla sessualizzazione di ogni cosa…

Chi lavora con i ragazzi poi sa bene che la sessualità ormai fin dall’adolescenza non è più solo etero sessualità. L’adolescenza è una spugna della società e ne riflette gli sviluppi. Noi operatori lo dobbiamo tenere ben presente per evitare interventi di “ortopedia”. 

Inoltre questo tema “scottante” ha un riflesso specifico nel lavoro di comunità. Siamo sempre più convinti che il rapporto tra gruppo degli adulti e gruppo dei ragazzi sia fondamentale nella cura in comunità e centrale proprio nell’ottica di un lavoro di gruppo. Dunque per evitare di dividere in modo epistemologicamente ingenuo tra “noi” e “loro” è importante portare questo tema anche nel gruppo degli operatori e nella loro crescita personale. I due gruppi si riflettono in mille modi, come d’altronde genitori e figli, analisti e pazienti, e troviamo molto importante che anche gli operatori svolgano un lavoro su se stessi proprio a partire da temi così fondamentali. Al cuore di tutto ciò c’è la buona crescita e, passatemi il termine un pò retrò, l’educazione sentimentale dei nostri giovani. 

Speriamo di poter incuriosire quanti più amici possibili a questo lavoro… con serietà e passione!

Posteremo sul blog e sul sito del Funambolo questo lavoro appena pronto…

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